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Nella definizione di impianto termico così come stabilito dal D.lgs.




L'art. 7 comma 1 del DPR 74/2013 stabilisce che:

1. Le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione dell'impianto devono essere eseguite da ditte abilitate ai sensi del decreto del Ministro dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37,...omississ...




Le caratteristiche di prevenzione incendi dei disimpegni delle centrali termiche alimentate a gas o a gasolio sono regolamentate rispettivamente dal D.M. 12 aprile 1996 e dal D.M. 28 aprile 2005.

Per i disimpegni  i due decreti danno sostanzialmente le medesime prescrizioni:




I dispositivi di protezione e sicurezza ISPESL (ora INAIL) devono rispondere alla direttiva 97/23/CE in materia di attrezzature a pressione (denominata anche PED). Sono quindi componenti classificati e provvisti di marchio CE. Inoltre possiedono un certificato del fabbricante che riporta le caratteristiche tecniche desunte dalle prove eseguite in sede di certificazione. Ogni esemplare a cui si riferisce il certificato del fabbricante, prodotto nel periodo di validità della certificazione PED, risulta certificato a tempo indefinito ed è privo quindi di scadenza.




La norma UNi9182:2014 specifica i criteri tecnici ed i parametri da considerare per il dimensionamento delle reti di distribuzione dell'acqua destinata al consumo umano, i criteri di dimensionamento per gli impianti di produzione, distribuzione e ricircolo dell'acqua calda, i criteri da adottare per la messa in esercizio degli impianti e gli impieghi dell'acqua non potabile e le limitazioni per il suo impiego.

Per quanto riguarda il ricircolo la norma stabilisce quanto segue:




La scheda 2 del Libretto d'impianto per la climatizzazione, riservata al trattamento acqua, deve essere sempre compilata, indipendentemente dalla presenza o meno dell'impianto di trattamento dell'acqua di riscaldamento o dell'acqua calda sanitaria.

Per il calcolo del volume d'acqua contenuto nell'impianto, in assenza di dati certi, il calcolo può essere approssimato come di seguito esposto:




Secondo quanto previsto dall'art. 2 I-trieces del D.Lgs 192/2005 non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria (es. scaldabagno, scaldacqua, boiler, etc.) al servizio di singole unità immobiliare ad uso residenziale ed assimilate.




Nelle istruzioni tecniche dei generatori termici si trovano i dati sulle potenze termiche fornite dai fabbricanti. A volte sono riportate anche 4 potenze differenti. Vediamo quali sono e cosa significano.

Prendiamo ad esempio una caldaia a gas a condensazione:




Ai sensi del D.Lgs 11 febbraio 1998, n. 32- art.10, comma 4, a decorrere dal 1° gennaio 1999 i serbatoi di GPL devono essere sottoposti a visita annuale da parte delle aziende distributrici di combustibile.




Il canale da fumo è quella parte del sistema di evacuazione dei prodotti della combustione di un impianto termico che collega il generatore al camino oppure al collettore fumi. Il collettore fumi, invece è quella parte del sistema che convoglia nel camino i prodotti della combustione provenienti da più canali da fumo.




Se un locale caldaia in cui è inserito un generatore termico di potenza non superiore a 35kW è in comunicazione diretta con l'autorimessa tramite una porta, quest'ultima deve possedere caratteristiche ben precise in funzione della tipologia di combustibile utilizzato dal generatore termico.

Se la caldaia è a metano oppure a GPL la porta deve essere almeno EI120.

Se invece il combustibile utilizzato è biomassa oppure gasolio può essere montata indifferentemente una porta EI30 oppure metallica con dispositivo di autochiusura.




In provincia di Trento si verificano più di 200 incendi all'anno per surriscaldamento delle canne fumarie che coinvolgono puntualmente le coperture delle abitazioni con danni più o meno ingenti e in qualche occasione comportano conseguenze anche gravi per le persone che occupano le strutture.

Le cause principali sono molto spesso concomitanti:




Si ricorda che la scadenza per la comunicazione ad ISPRA della dichiarazione ai sensi dell'art.16, comma 1, del DPR 43/2012 riferita all'anno 2014 scade il 31 maggio 2015.




La norma UNi10845 stabilisce i criteri per la verifica della funzionalità di sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione in esercizio, asserviti ad apparecchi alimentati a gas e per la verifica dell’idoneità di sistemi esistenti, per i quali è previsto il collegamento di apparecchi alimentati a gas. Stabilisce inoltre i criteri per:




Nella parte in alto a sinistra di ogni pagina del nuovo Libretto d'impianto per la climatizzazione vi è lo spazio per inserire il codice catasto. Tale codice non rappresenta la particella edificiale o fondiaria dell'edificio, bensi si riferisce al codice alfanumerico di identificazione assegnato all'impianto.




Se un apparecchio a gas non maggiore di 35kW (anche di tipo C) è ospitato all'interno di un locale cieco, vale a dire privo di aperture comunicanti direttamente con l'esterno (ad esempio porte o finestre), allora l'aerazione del locale deve essere realizzata attraverso un foro oppure un condotto. In entrambi i casi l'aerazione deve essere permanente e comunicare direttamente all'esterno. Vale a dire che non è ammesso realizzare un foro tra il locale di installazione e un altro locale aerato, ma solamente un foro tra il locale di installazione e l'esterno dell'edificio.




Il D.L. "Milleproroghe" del 31 dicembre 2014, n. 192 ha prorogato ulteriormente quanto stabilito all' articolo 11, comma 7, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91 , convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116. Dopo le modifiche del Milleproroghe l'art. 11 precisa ora quanto segue:




Il D.M. 01 febbraio 1986 - Norme di sicurezza antincendi per la costruzione e l'esercizio di autorimesse e simili - definisce autorimessa:

area coperta destinata esclusivamente al ricovero, alla sosta e alla manovra degli autoveicoli con i servizi annessi. Non sono considerate autorimesse le tettoie aperte almeno su due lati.




Venerdì 24 aprile ad ore 14.30 si è svolto presso l'Associazione artigiani di Trento un seminario riservato agli associati e agli amministratori iscritti all'ANACI riguardante la sicurezza delle canne fumarie nei condomini. Si riporta in allegato la presentazione dell'ing. Daniele Biasioni.




Nell'apposita sezione dedicata al controllo dell'impianto, il rapporto di controllo di efficienza energetica di tipo 1 per i gruppi termici - che deve obbligatoriamente essere compilato a cura del manutentore ogni volta che viene eseguita una manutenzione sull'impianto - consente di indicare l'idoneità della tenuta dell’impianto interno di adduzione del gas e dei relativi raccordi con il generatore, secondo quanto previsto dalla norma UNi11137.




La norma UNi7131:2014 stabilisce i criteri per la progettazione, l'installazione e la messa in servizio degli impianti a GPL per uso domestico e similare non alimentati da rete di distribuzione, ivi compresa l'installazione e la sostituzione di bombole di GPL impiegate presso le utenze servite.

La bombola di GPL non deve essere installata:




La norma di riferimento per la progettazione, la costruzione ed il collaudo degli impianti di derivazione di utenza del gas con pressione massima di esercizio non maggiore di 5 bar è la UNi9860. La norma si applica quindi a qualsiasi impianto di derivazione di utenza (domestica, condominiale, industriale o altro) allacciata alla rete di distribuzione del gas.

Si riassumono di seguito le principali prescrizioni della norma:




Gli impianti di potenza termica complessiva maggiore di 35kW realizzati prima del 19 maggio 1996, data di entrata in vigore del DM 12 aprile 1996, dovevano essere realizzati seguendo le disposizioni di prevenzione incendi previste dalla Circolare del Ministero dell'Interno n.68 del 25 novembre 1969.




La norma UNi7129 disciplina il posizionamento a parete dei terminali di scarico o di tiraggio degli apparecchi a gas di potenza non superiore a 35kW. In base alla potenza dell'apparecchio e alla sua tipologia (atmosferico o soffiato) la norma individua le zone di rispetto all'interno delle quali non è possibile posizionare gli scarichi dei terminali. Per esemplificare,  quest'ultimi devono rispettare le distanze da elementi sensibili come: finestre, abbaini, poggioli, angoli dell'edificio, piani di calpestio, fori di aerazione/ventilazione.




La norma UNi7129:2008 è una norma che riguarda la sicurezza dell'impiego del gas combustibile. In virtù di questa caratteristica rientra nell'ambito di applicazione della L. 6 dicembre 1971, n. 1083 che all'art. 1 specifica:




Esistono pompe di calore che sfruttano motori endotermici a gas per azionare il compressore del fluido refrigerante. Tali tipologie di pompe non hanno al loro interno alcun bruciatore e pertanto, anche se di potenza termica superiore a 35kW, non sottostanno agli obblighi di prevenzione incendi previsti dal DM 12 aprile 1996.




Anche in tempi recenti, molti camini o per meglio dire cavedi continuano ad essere realizzati utilizzando il vibrocemento. Tale materiale, di facile reperibilità e poco costoso, non è mai stato omologato per essere utilizzato a diretto contatto con i prodotti della combustione di qualsiasi genere di apparecchio. Molti sistemi camino hanno la camera esterna in vibrocemento, ma al loro interno si trovano appositi condotti refrattari che portano i fumi sul tetto dell'edificio in sicurezza.




Per gli impianti a gas di potenza termica nominale superiore a 35kW, il D.M. 12 aprile 1996 impone che la tubazione di adduzione del gas metano sia colorata in giallo continuo oppure in bande da 20cm a distanza massima di 1m l'una dall'altra. Tuttavia l'imposizione riguarda solamente le tubazioni a vista posizionate all'esterno dei fabbricati e non quelle all'interno degli stessi.




Molte case madri hanno convenzioni con ditte di manutenzione per effettuare la prima accensione dei nuovi impianti termici. Quindi molte ditte termoidrauliche si appoggiano a tali ditte per la compilazione del libretto, il controllo di efficienza energetica (prova fumi) e la compilazione del relativo rapporto.




Per le tubazioni costituenti l'impianto interno di adduzione del gas, la norma UNi7129 parte 1 al punto 4.4.2.9 afferma :

Non è consentito collocare giunzioni filettate e meccaniche all’interno di locali non aerati o non aerabili.

Pertanto nel caso il locale di attraversamento sia privo di aperture (locale cieco) oppure non abbia fori permanenti di aerazione verso l'esterno, l'eventuale tubazione del gas non deve presentare alcun tipo di giunzione, fatta eccezione per quelle saldate o brasate.

Inoltre la norma precisa: